OZONOTERAPIA - METODO DISCOSAN

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BREVE CURRICULUM DEL DOTTOR VERGA

Dr. Cesare Verga
Nato nel '43. Ortopedico traumatologo dal 1969.
Sin da quell'anno il Dr. Cesare Verga si interessava alla patologia discale presso le università di Pisa e di Pavia sotto la guida dei proff. P. G. Marghetti e G. Duè.
Aiuto ospedaliero di ortopedia fino all'85.
All'inizio dell’83 scopre gli effetti della miscela ossigeno-ozono sulla patologia del disco intervertebrale.

ORIGINI DELLA METODICA

Schema delle curvature della colonna vertebraleL'incontro, casuale, con gli apparecchi "OZONOSAN" per produrre l'Ossigeno - Ozono per uso medico fu fecondo di nuove interessanti prospettive. Il Dr. Verga lo intuì e ne volle approfondire la conoscenza documentandosi il più possibile.
Le fonti erano assai esigue (l’unica cosa certa era la sua pressoché completa innocuità), ma bastarono per far venire al Dr. Verga (per primo al mondo) la seguente idea: data l'azione di rottura su di un certo tipo di legami molecolari, dato il facile assorbimento (essendo un gas) e le caratteristiche del materiale discale soggetto a patologia traumatico - degenerativa, sembrò assai probabile l'effetto di risoluzione di tale patologia. I fatti confermarono in pieno tale idea.

Fu focalizzata l'azione biochimica della miscela Ossigeno-Ozono sulla struttura discale degenerata che suggerì di provare a curare con essa il primo paziente affetto da DDP sintomatica e già accertata: egli non poteva e non voleva assolutamente essere operato, per cui, dopo tutte le terapie mediche, meccaniche e fisiche possibili (eseguite in regime di ricovero), essendo invariato, si decise, più che consenziente il paziente, di eseguire sedute con Ossigeno-Ozono terapia.
Il risultato fu considerato miracoloso da parte del paziente ed eccezionalmente valido dal punto di vista medico.

A questo punto la logica e la curiosità suggerirono di proseguire. Occorreva un gruppo di pazienti omogeneo per patologia (non certo per età e sesso) in cui non vi fosse concomitanza di altre patologie, in altre parole in cui la diagnosi di responsabilità fosse certa e solo DDP con CDR.

Anche se la logica suggeriva di proseguire con le sedute fin che fosse stato necessario, tutti e 20 i componenti del primo gruppo guarirono entro la decima.
Non essendo certa la modalità di assorbimento del gas, si iniziò con sedute di 4 iniezioni nel profondo dei muscoli paravertebrali: in questo modo inglobando la localizzazione della DDP in un quadrilatero, aumentavano le probabilità d’azione.

In breve fu evidente che la differenza di efficacia tra 4 iniezioni in quadrilatero e 2 iniezioni bilaterali (sempre paravertebrali) era minima, mentre l’aumento della tensione dopo la seconda iniezione aumentava qualche volta in modo esagerato il dolore; quindi il metodo si è perfezionato andando verso le 2 iniezioni per regione (Cervicale, Dorsale, Lombare).
Questo a maggior ragione dopo che fu dimostrato che la miscela gassosa viene assorbita all’interno del canale rachideo passando per i forami di coniugazione. Si ottengono così almeno 2 risultati importanti:
  • quello di aumentare le probabilità di entrata nel canale della miscela dato che non è prevedibile un eventuale ostacolo alla penetrazione
  • quello di poter meglio lambire la superficie delle strutture coinvolte nel CDR

Inizialmente vi era il dubbio che il miglioramento fosse solo sul sintomo e di durata limitata ma i fatti stessi chiarirono presto quest’aspetto.

Le circostanze iniziali che indirizzarono verso tale considerazione furono la rapida regressione di forme paretiche motorie radicolari che con le altre terapie già eseguite non erano mutate, la durata e qualità dei miglioramenti ottenuti ed, in un secondo tempo, anche il fatto del supporto delle immagini TC o RM.

La frequenza fu inizialmente impostata come bisettimanale per puri motivi pratici: si è comunque rivelata quella più consigliabile come validissimo compromesso tra sopportazione da parte del paziente e costanza di effetto biologico.
Vi sono state guarigioni con identica percentuale di casi anche quando la frequenza fu monosettimanale: certamente si allunga il tempo intercorrente tra inizio e fine.
Ma vi sono casi in cui la frequenza sale (di solito per motivi pratico-logistici del paziente come lontananza, anche intercontinentale) ad 1 al giorno per un periodo di 2-3 settimane: una conferma del fatto che è la quantità di miscela che determina la guarigione.

Dopo aver raggiunto i 300 casi (sempre con più del 95% di guarigioni) il Dr. Verga ha partecipato a congressi nazionali, internazionali e mondiali.
Il primo fu nel maggio '89 ad Udine: congresso multidisciplinare monotematico dedicato alle ernie del disco lombari. Dire che non fu capito è eufemistico. Solo il prof. Rabischon, anatomico a Parigi ne comprese l'importanza e tentò di affermarla.

Il primo congresso internazionale fu nel gennaio ‘90 a Gerusalemme. Il commento del moderatore fu: "Troppo bello per essere vero!" Al che fu risposto "Però e' vero lo stesso!\”.

Alcuni neurochirurghi americani, dopo aver visto le diapositive di TAC eseguite prima e dopo il trattamento, sentenziarono con aria superiore: "L' 80% delle ernie discali guariscono spontaneamente!". Fu chiesto loro come mai allora ne operassero una quantità molto alta, ma la risposta fu molto evasiva...

Nel luglio ‘90 fu invitato a Glasgow (Scotland) ad un congresso internazionale sul "low-back pain". Era un congresso organizzato da reumatologi e, come spesso purtroppo accade in molte altre sedi, la focalizzazione era sul sintomo (low-back pain = mal di schiena = lombalgia) e non sulla reale patologia (DDP e successivo ed eventuale CDR).

Nel settembre dello stesso anno fu invitato a presentare una relazione al 1° Congresso Mondiale di Biomeccanica all' Università della California di San Diego a La Jolla. Infatti il metodo DISCOSAN era ed è importante in quanto centrato sul rispetto della biologia e della biomeccanica della colonna.
Vi erano medici,ingegneri, biologi e scienziati di altro tipo provenienti da tutto il mondo (ma solo 3 italiani). La reazione dei medici fu (né per la prima né per l'ultima volta) una malcelata risatina sotto i baffi od una scrollata di spalle, sintomo di una disinteressata superficialità.
Mentre invece gli ingegneri ed i biologi, ben consci dei lati negativi dal loro punto di vista di qualsiasi approccio chirurgico alla colonna, si mostrarono assai interessati e contenti della breccia apertasi nell'oceano chirurgico e "terapeutico" tradizionale.
Il Dr. Verga ha poi organizzato numerosi corsi o congressi in Italia sul metodo DISCOSAN.

Sito ufficiale Associazione D'Ardia-Discosanverga - http://www.discosan.org/
Milano - Tel 348/2259454